Articoli di approfondimento

Brevi articoli informativi su temi riguardanti la psicologia. Potrete approfondire la natura di alcuni sintomi, la complessità della mente e partecipare al viaggio verso la storia della psicoanalisi.

Covid-19 Proteggiamo i bambini


Se i bambini chiedono spiegazioni: essere disponibili a raccontare ciò che sta succedendo in modo semplice e chiaro; così che le loro idee non diventino confuse e irrealisitiche.
Non esporli a informazioni allarmistiche o a immagini "traumatizzanti".
Spiega con semplicità le regole di prevenzione.

PERCHE' SCEGLIERE LA PSICOTERAPIA PER L'ETA' EVOLUTIVA?

Avete mai pensato di ricorrere all’ausilio di uno psicologo per vostro figlio? Vi siete mai chiesti come possa essere un eventuale percorso di consulenza psicologica o psicoterapia in età evolutiva? Che tecniche vengano utilizzate?
Se anche voi vi siete fatti queste domande vi consiglio di proseguire la lettura del seguente articolo.
Lo psicoterapeuta svolge un primo colloquio con entrambi i genitori per comprendere la natura della domanda, spesso si tratta di crisi legate a tappe evolutive del ciclo di vita, ad esempio importanti cambiamenti, fisici, comportamentali ed emotivi. O ancora affrontare sfide quotidiane come la separazione da mamma e papà, l'inizio della scuola, il confronto con i pari, le prestazioni scolastiche o l'apprendimento di nuove regole.
In questi casi il bambino può cominciare a manifestare segni di disagio, che spesso non può essere espresso verbalmente e si manifesta prevalentemente a livello comportamentale, corporeo ed emotivo.
Se la situazione non è troppo drastica è utile un lavoro di sostegno psicologico con l'obiettivo di accompagnare lui e la sua famiglia nel momento della difficoltà. Se il disagio si trasforma in un disturbo importante, persistente e che interferisce con la vita quotidiana l'intervento più appropriato per ridurre i sintomi e aiutare l'espressione della crisi emotiva interna è la psicoterapia, specifica per l'età evolutiva. Più precisamente per età evolutiva si intende il periodo dai 3 ai 18 anni, più comunemente chiamato infanzia ed adolescenza.
Quali strumenti utilizza il terapeuta durante il percorso? Il dialogo, se necessario l'utilizzo di test appropriati, il disegno; ma lo strumento più importante e funzionale è il gioco.
Vorrei sottolineare che il bambino non va in terapia “per giocare “ intendendolo una perdita di tempo, bensì si tratta di gioco strutturato dal terapeuta che sostituisce il colloquio prettamente verbale e permette di accedere a vissuti emotivi inconsci, spesso dolorosi o situazioni di crisi evolutiva inceppate e strutturate.
Perché il gioco?
Il gioco è l'elemento fondante la relazione fra bambino e terapeuta.
La terapia psicoanalitica del bambino é costituita da una stanza protetta, appuntamenti regolari, un tempo definito in cui il bambino ha a disposizione materiale da disegno e giocattoli idonei e attraverso l'interazione con il terapeuta vive un'esperienza che lo porta in contatto con le sue difficoltà interiori.
Attraverso il gioco il terapeuta acquisisce informazioni sul livello di sviluppo mentale del bambino, sulle sue competenze, sulla sua vita affettiva, emotiva e sulla sua capacità di regolare le emozioni. Inoltre può accedere a fantasie e angosce che abitano il suo mondo interiore, su come vive le relazioni nel suo ambiente quotidiano, in particolare nella famiglia e a scuola o durante lo sport.
I contenuti del gioco possono essere: le varie emozioni che lo accompagnano, la sua maggiore o minore complessità ed il modo in cui il bambino gioca, se con spontaneità o inibizione, gioco individuale o che coinvolga il terapeuta.
Il gioco ha anche la funzione di permettere ai bambini di mettere in scena il proprio mondo interiore, già fattore terapeutico di per sé; in particolare le variazioni del gioco segnalano ogni cambiamento lungo il percorso terapeutico.
Il bambino con il gioco in terapia può rappresentare esperienze prima confuse e poi darne una sistemazione all'interno della psiche; può anche mettere in scena esperienze negative e traumatiche, senza conseguenze dirette sulla realtà della vita quotidiana. Più precisamente la messa in scena può accentuare alcuni aspetti della vita reale o addirittura staccarsi dalla realtà dando vita a creature e personaggi totalmente inventati e fantastici nel tentativo di dare forma a difficoltà inespresse prima.
In seguito, grazie all'aiuto del terapeuta, le fantasie ed angosce profonde difficilmente esprimibili a parole riescono a trovare forma, essere espresse e risolte.
La psicoterapia in età evolutiva è in sintonia con le tappe evolutive, di sviluppo psichico ed esigenze dei bambini; l'obiettivo è che arrivi a sperimentare benessere e risolvere momenti critici senza essere sottoposti a stress e trattamenti non consoni all'età.
Per ogni bambino giocare, disegnare è un modo naturale e spontaneo di esprimere se stesso; inoltre sentirsi ascoltato e rispettato durante le sedute, esprimere liberamente la propria creatività è un'esperienza significativa e unica.

QUANDO I BULLI SONO NEL WEB…CYBERBULLISMO

Spesso si parla di forme di bullismo tramite social, in particolare in adolescenza. Pertanto ho deciso di fare chiarezza sulle forme di questo fenomeno.
Il cyberbullismo é una forma di prevaricazione svolta con intenzione e ripetuta nel tempo, mirata a danneggiare la persona (es. compagno di scuola, amico) tramite tecnologie (internet, cellulare, social e sms).
I comportamenti tipici di tale fenomeno possono essere la presa in giro con offese, diffusione di notizie false, oppure invio di foto ad insaputa della persona.
Sono stati catalogati 8 TIPI DI CYBERBULLISMO (fonte Miur):
flaming: invio di sms violenti e volgari per suscitare scontri verbali
harassment: invio ripetuto di messaggi con insulti per ferire
denigration: parlar male di qualcuno per danneggiare la sua reputazione tramite e-mail o messaggi
impressionation: sostituzione di persona, ossia il farsi passare per un'altra persona ed inviare messaggi o pubblicare testi (post sui social)
exposure: pubblicazione on line di informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona
trickery: inganno, ossia ottenere la fiducia di una persona per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate
exclusion: escludere deliberatamente una persona da un gruppo al fine di ferirla
cyberstalking: ripetute minacciose molestie e denigrazioni
Le tecnologie quindi vengono usate con lo scopo di intimorire, mettere in imbarazzo e far sentire a disagio le persone. Queste aggressioni via media possono talvolta avere seguito trasformandosi in episodi di bullismo.
LA VITTIMA E I SEGNALI DEL CYBERBULLISMO
Le offese, minacce e ricatti creano nella vittima tensione psicologica che può avere conseguenze molto gravi; ad esempio riduzione dell'autostima, calo del rendimento scolastico, isolamento, fino ad arrivare ad ansia e attacchi di panico.
Spesso le vittime hanno timore a parlare con i genitori, vi sono però alcuni segnali che possono essere un campanello d'allarme:
Utilizzo eccessivo di Internet o al contrario rifiuto di utilizzare Internet
Chiusura veloce di finestre del computer quando si entra nella camera;
Frequenti invii attraverso Internet dei compiti svolti;
Immagini insolite trovate nel computer
Disturbi del sonno;
Disturbi dell'alimentazione;
Disturbi psicosomatici (mal di pancia, mal di testa, ecc.);
Mancanza di interesse in occasione di eventi sociali che includono altri studenti;
Chiamate frequenti da scuola per essere riportati a casa;
Perdita di denaro;
Perdita di oggetti personali.

PAURA DI GUIDARE

La paura di guidare l'auto è oggi uno dei disagi più diffusi; questa paura può diventare un problema se :
• La paura di guidare produce blocchi, che interferiscono con la vita quotidiana: la rinuncia a spostamenti per il lavoro o a mantenere una vita sociale.
• Si ha paura di perdere il controllo della propria auto o di essere investiti da altri veicoli.
• Si è terrorizzati dal traffico, autostrade o dall'attraversare gallerie.
• La paura di mettersi alla guida rende agitati anche nelle situazioni più tranquille.
Quali possono essere la cause di questa paura ?
Nella maggior parte la causa inconscia é la mancanza di fiducia in se stessi e il conflitto fra autonomia e bisogno di supporto da parte degli altri. Chi teme di guidare l'auto, spesso, è anche ossessionato nel bisogno di controllo di se stesso, del suo ambiente e di ciò che accade intorno. Questo genera paura di procurare o subire un incidente, di perdere il controllo della propria auto. Ma in fondo guidare l'auto vuol dire poter essere autonomi, spostarsi e scegliere, ciò scatena un conflitto interiore: desiderio di indipendenza da imposizioni e legami, bisogno di dipendenza con il timore associato di non essere in grado di pilotare la propria vita da soli.

ERRORI COMUNI
Vi sono alcune strategie che le persone mettono in atto, ma che spesso non funzionano. Infatti se eviti o se metti in atto strategie “alternative”, ti stai convincendo inconsapevolmente che quella situazione è davvero insuperabile. Le rinunce generano impotenza. Le soluzioni che elenco possono peggiorare la situazione.
• Guidare con tensione e pensieri di controllo: c'è chi comunque affronta il viaggio, ma con continui pensieri angosciosi,monitorando ogni dettaglio del percorso e le proprie reazioni fisiche. Il viaggio vissuto in questo modo è peggio.
• Farsi accompagnare: la presenza della persona accanto manda un messaggio indiretto: “Io da solo non sono in grado di farcela”.
• Cercare percorsi alternativi: ogni volta che si intraprende un percorso alternativo si sta ingrandendo l'immagine che strada evitata è difficile o addirittura impossibile .
• Utilizzare mezzi alternativi ( bus, bici, taxi, metro … ): la sensazione di non essere capaci a guidare, o che l'automobile “non fa per me”.
Puoi tornare a guidare !! La tua auto non è un miraggio !
Questi esercizi possono essere utili per tornare a guidare e potresti trarne spunto. Inizialmente guida in strade poco trafficate, in ogni caso se la pura aumenta ti puoi sempre fermare... il volante e il potere è tuo! Ascolta musica rilassante o che ti piace particolarmente, così l'ambiente interno dell'auto risulta confortevole. Quando sei a casa sali sull'auto, siediti, afferra il volante e pensa a quali paure hai nei confronti della guida.
A questo punto chiediti : sono paure reali ? Ho esagerato ? Sono paure risolvibili ? Ho paura della paura ? Prendi confidenza con la guida svolgendo piccole commissioni, vicine a casa,e recarti in auto. Prova comunque a guidare, sfida i timori, possono essere timori non reali. Cerca di essere costante in questi esercizi, ricordati comunque che non sei solo... puoi sempre richiedere una consulenza. Contattami se vuoi.
Buon viaggio!!

CHI ERA FREUD?

Sigmund Freud nasce il 6 Maggio 1856 a Freiberg, in Moravia; si laurea in medicina nel 1881 e dopo un trasferimento di tutta la famiglia a Vienna, lavora per un periodo nel laboratorio di neurofisiologia.
Nel 1882 si specializza in neurologia e nel 1885 ottiene una borsa di studio che gli permette di accedere alla scuola di neuropatologia della Salpetrière, diretta dal celebre Charcot, anche se non condivide le nozioni che gli vengono insegnate. Nel 1886 si sposa con Martha Bernays , in seguito ha sei figli fra cui la più famosa è Anna Freud, che proseguirà con la psicoanalisi in ambito infantile.
Nel frattempo stringe amicizia con lo studioso Josef Breuer, con il quale pubblica nel 1895 il testo "Studi sull'isteria" e inizia una grande collaborazione e interesse per l'ipnosi, che porterà Freud a fondare la psicoanalisi.
Fra il 1899 e 1900 pubblica "L'interpretazione dei sogni", un' opera fondamentale per il pensiero e pratica clinica e che avrà molta influenza su altri studiosi.
La salita al potere del nazismo costringe Freud, da anni malato di cancro, all'esilio a Londra nel 1938 e dove nel 1939 morirà.

AMORE E INNAMORAMENTO ..

Secondo la psicoanalisi la persona porta parti di sé idealizzate sull'altro, non essendo così realista e critico; in seguito dovrebbe introdurre elementi di realtà e rivedere l'immagine dell'altra persona, anche con spirito critico.
L'amore viene oggi considerato distinto in tre fasi: inizialmente si tratta di infatuazione, ossia dove regna la passione e vengono così minimizzate le differenze.
Poi vi è la fase dell'innamoramento vera e propria, dove si approfondisce la conoscenza dell'altra persona. Infine vi è la differenziazione, ossia una fase complessa in cui la relazione potrebbe anche terminare, qui emergono differenze, criticità e aspetti più reali del funzionamento di entrambi i partner. Così è necessario ritrovare un nuovo modo per vivere la relazione di coppia; in questa fase diviene centrale l'affetto. La fase finale è la fase in cui l'amore che emerge per l'altro è per come è: con pregi e difetti, con le gioie e i dolori della quotidianità. Sempre pronti a nuovi adattamenti fra uno e l'altro.
Una teoria dell'amore indica la necessità che vi sia passione, impegno ed intimità; la difficoltà è spesso portare avanti ciò nel lungo tempo e nelle difficoltà. Vi sono per ò persone che in maniera patologica amano " troppo ", ossia non concepiscono il partner come " altro separato da sé " o hanno la tendenza a riprodurre gli errori nella scelta del compagno, o che hanno ideali di salvezza nei confronti dell'amato; ci ò porta a difficoltà nella relazione di coppia.

QUALI SONO I SINTOMI PER RICONOSCERE LA MENOPAUSA?

La menopausa indica il termine della fertilità e della capacità di concepire, è associata generalmente a cambiamenti importanti del fisico e del benessere psicologico, che possono alterare la routine della vita quotidiana. I sintomi : disturbi del sonno, ossia calo delle ore di sonno o modifica del ritmo sonno- veglia, associati a risvegli notturni frequenti. Disturbi del tono dell'umore: irritabilità, malinconia, angosce, disturbi depressivi o accentuazione di alcuni tratti depressivi già presenti nella donna. Tachicardie, sensazione di caldo eccessivo Riduzione del desiderio sessuale o dolore durante i rapporti sessuali Cambio del metabolismo corporeo Mutamento dell'equilibrio ormonale. Nel primo periodo mestruazioni irregolari Sintomi correlati sono osteoporosi e disturbi cardiovascolari. Le modifiche ormonali hanno conseguenze sull'umore, in tal caso diviene difficile contenere le emozioni, il senso di controllo rispetto alle situazioni viene meno, pertanto è importante dedicarsi del tempo per capirsi e capire cosa sta succedendo dentro e fuori di se, talvolta diviene indispensabile rivolgersi al medico di base, specialisti o intraprendere un percorso di sostegno psicologico individuale

 

Per approfondire ascolta l'intervista

 

DISFUNZIONI SESSUALI: PROBLEMA MEDICO O DISAGIO MENTALE ?

Quelli che generalmente ed erroneamente vengono definiti disturbi sessuali sono chiamate disfunzioni sessuali. Esse possono generare difficoltà nella coppia, senso di menomazione e incapacità a gestire l'intimità, divenendo così fonte di frustrazione sia per l'uomo che per la donna. Spesso la persona cerca di evitare il momento dell'intimità o si sforza per far sentire appagato il partner.
Le disfunzioni sessuali vengono classificate in quattro macro gruppi: primarie, dovute a condizione medica generale, dovute all'uso di sostanze e non altrimenti specificate.
- Le disfunzioni sessuali primarie non hanno una causa medica e non sono dovute all'utilizzo di farmaci o terapie mediche specifiche, ma sono legate a problemi nel funzionamento sessuale che causano disagio nella persona o difficoltà nelle interazioni personali, anche ad esempio nella vita di coppia.
Esse includono :
disturbo del desiderio sessuale
disturbi dell'eccitazione sessuale maschile e femminile
disturbi dell'orgasmo femminile ed anche maschile, nel caso dell'uomo viene inclusa anche eiaculazione precoce.
disturbi legati a dolore sessuale ( dispareunia e vaginismo ).
- Vi sono altre disfunzioni sessuali, invece, causate dagli effetti fisiologici diretti legati a condizione medica generale e non sono dovute a disturbi mentali ( ad esempio depressione ).
- In alcuni casi la disfunzione sessuale pu ò essere pienamente spiegata dall'utilizzo di sostanze, pertanto i sintomi si sono sviluppati dopo un'intossicazione da sostanze o entro il mese successivo da essa. Oppure è legata all'utilizzo di farmaci, in tal caso è necessario contattare il medico per capire quali altri farmaci sostitutivi è possibile utilizzare. Le sostanze a cui si fa riferimento sono : alcool, cocaina, amfetamine, sedativi, ansiolitici. Nel caso in cui i sintomi esistano da prima dell'utilizzo allora sono da inserirsi nelle disfunzioni sessuali non causate da condizione medica generale o da uso di sostanze.
- Vi è infine una categoria diagnostica che comprende le disfunzioni sessuali che non rientrano nei criteri precedenti e di cui non si riesce a definire la causa scatenante, ma vengono comunque definite disfunzioni sessuali.
( fonte diagnostica per i criteri di classificazione DSM IV- TR )

LE SFUMATURE DELL'ANSIA

L'ansia può essere un campanello dall'arme che lancia il nostro fisico, forse per informarci che stiamo esagerando con lo stress, ma può divenire un “problema” quando è troppo elevata e costante. In queste situazioni si tratta di Disturbi di Ansia, essi si dividono principalmente in queste sottocategorie:
- attacco di panico ( con o senza agorafobia )
- fobia specifica
- fobia sociale
- disturbo ossessivo-compulsivo
- disturbo post- traumatico da stress
- disturbo acuto da stress
- disturbo d'ansia generalizzato
Le più diffuse oggi sono:

ATTACCO DI PANICO
Chi ha un attacco di panico sperimenta all'improvviso una forte paura, talvolta può apparire ingiustificata e portare a confusione momentanea. I sintomi iniziali sono palpitazioni, tremori, sudorazione, giramenti di testa; la sensazione derivante è di svenire o impazzire.
Dopo il primo attacco ne deriva una forte paura di avere altri attacchi di panico e la tendenza ad evitare il più possibile situazioni che si pensa possano evocare il panico. Alcuni comportamenti che ne conseguono sono isolarsi o evitare di uscire di casa, considerando quest'ultima il luogo più sicuro.
DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO
Caratterizzato da ansia e preoccupazioni eccessive riguardo ad una grande quantità di eventi o di attività, in diversi ambiti di vita (famiglia, salute, scuola, lavoro).
FOBIE SPECIFICHE
La fobia è un'ansia eccesiva che si prova per oggetti o situazioni specifiche, per esempio nei confronti di : animali (ragni, insetti ), ambiente naturale ( altezze, acqua ), sangue- iniezioni -ferite, luoghi aperti o al contrario luoghi chiusi. Quindi l'esposizione allo stimolo fobico provoca reazione di ansia.
FOBIA SOCIALE
Nell'ansia sociale si ha una forte paura delle situazioni sociali, nelle quali si è esposti a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. Può portare a reazione d'ansia anticipatoria, evitamento. Può essere presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia,tutto ciò interferisce con le normali abitudini.

Per informazioni

Dott.ssa Croci Annalisa - Via della Ferrovia 13 Centro Medico Aesculapio, Gavardo (Brescia) - Via Gardesana 87, Prevalle (Brescia) - P.iva 03311450989 - [email protected]